giovedì 31 luglio 2008

La Kènosi


La vicenda di Giovanni, cugino di Gesù e quindi emblema di un percorso parallelo a quello realizzato dal Cristo, descrive completamente le cinque fasi della Kenosis della mente modellata dall'educazione, dalla religione e dalla cultura di riferimento. La Vergine delle rocce dipinta da Leonardo impone sul capo di Giovannino le cinque dita della mano sinistra, metafora dei "cinque passaggi" iniziatici indispensabili per giungere a percepire e riconoscere la luce del Messia, cioè di chi ha illuminato la Mente e l'ha pervasa di coscienza spirituale.


a) La trasmissione invisibile
La mano che la Vergine delle rocce pone sul capo di Giovannino è la stessa di quella che pone l'Illuminato, il Buddha, sulla testa del discepolo. Si tratta di un programma di de-strutturazione della personalità ed è per questo la mente del discepolo deve diventare prima pura come quella di un bambino. Giovannino è ancora un bambino, a significare una totale disponibilità ad assorbire non tanto le parole, quanto le esperienze concrete della trasformazione della mente subconscia in anima (Giovannino a 9 anni abbraccia Gesù vicino al roseto), della mente inconscia in coscienza della percezione (Giovanni nel deserto con il bastone di tirso) e infine della mente ipercosncia nell'intelletto dell'anima (Giovanni Battista indica la croce dellz trasformazione della pulsione psichica in mente). Botticelli e Leonardo descrivono la vicenda in tutte le sue fasi chemiche di trasformazione della materia psichica un materia mentale.






b) Distacco dalla coscienza di gruppo
La destrutturazione della personalità psichica modellata dalla coscienza di gruppo si attua in cinque atti, gli stessi compiuti dal Figliol prodigo nella parabola di Gesù.
1. Distacco dalla famiglia e dalla tradizione culturale e religiosa di riferimento
2. Dissipazione della dote paterna, intesa come esperienza concreta del significato degli istinti, delle pulsioni e della libido
3. Consumazione dell'energia psichica nella ricerca di un nuovo equilibrio
4. Ritiro nel deserto ed esperienza della meditazione, della contemplazione e assorbimento nel Sè.
5. condivisione della Realtà con i "folli" e obliterazione della volontà personale.

c) cancellazione della volontà e dell'identità personale

Per il figliol prodigo ritornare alla casa del Padre significa conquistare la padronanza della mente. Per Giovanni Battista, emblema dell'iniziato all'Arte, la Kenosi corrisponde alla cancellazione dell'identità personale e l'acquisizione dei poteri della mente, quali le visioni, le profezie, la chiaroveggenza, la chiaraudienza, la telepatia. Per diventare della stessa sostanza di Cristo e quindi saperlo riconoscere in ogni immagine occorre tuttavia un ultimo gesto simbolico: la decollazione della testa, metafora della rinuncia ai poteri della mente. Salomè sfida il Battista a compiere i miracoli di Cristo. Il predicatore potrebbe farlo, ma invece si astiene perchè l'anima non ha completato il suo cammino di trasfigurazione nel Sè attraverso la rinuncia all'ego spirituale. Giovannino ha speso tutta la sua libido, il suo denaro interiore, non meno del Figliol Prodigo e di Pinocchio, ma per conoscere il Sè deve sciogliere il nodo dell'ego spirituale (il nodo di Shiva) e rinunciare al potere dell'intuizione simbolica e della chiaroveggenza.

Caravaggio è l'unico a comprendere che la decollazione è la fase finale della Kenosi, della de-strutturazione dell'ego, della dissoluzione dell'io, della cancellazione della volontà personale e della decapitazione dell'ego spirituale. Non è un caso che Caravaggio metta il suo nome di battesimo appena sotto la testa decollata di Giovanni a significare l'effettiva morte iniziatica di Michelangelo.

b) Distacco dalla coscienza di gruppo
La destrutturazione della personalità psichica modellata dalla coscienza di gruppo si attua in cinque atti, gli stessi compiuti dal Figliol prodigo nella parabola di Gesù.
1. Distacco dalla famiglia e dalla tradizione culturale e religiosa di riferimento
2. Dissipazione della dote paterna, intesa come esperienza concreta del significato degli istinti, delle pulsioni e della libido
3. Consumazione dell'energia psichica nella ricerca di un nuovo equilibrio
4. Ritiro nel deserto ed esperienza della meditazione, della contemplazione e assorbimento nel Sè.
5. condivisione della Realtà con i "folli" e obliterazione della volontà personale.

c) cancellazione della volontà e dell'identità personale

Per il figliol prodigo ritornare alla casa del Padre significa conquistare la padronanza della mente. Per Giovanni Battista, emblema dell'iniziato all'Arte, la Kenosi corrisponde alla cancellazione dell'identità personale e l'acquisizione dei poteri della mente, quali le visioni, le profezie, la chiaroveggenza, la chiaraudienza, la telepatia. Per diventare della stessa sostanza di Cristo e quindi saperlo riconoscere in ogni immagine occorre tuttavia un ultimo gesto simbolico: la decollazione della testa, metafora della rinuncia ai poteri della mente. Salomè sfida il Battista a compiere i miracoli di Cristo. Il predicatore potrebbe farlo, ma invece si astiene perchè l'anima non ha completato il suo cammino di trasfigurazione nel Sè attraverso la rinuncia all'ego spirituale. Giovannino ha speso tutta la sua libido, il suo denaro interiore, non meno del Figliol Prodigo e di Pinocchio, ma per conoscere il Sè deve sciogliere il nodo dell'ego spirituale (il nodo di Shiva) e rinunciare al potere dell'intuizione simbolica e della chiaroveggenza.

Caravaggio è l'unico a comprendere che la decollazione è la fase finale della Kenosi, della de-strutturazione dell'ego, della dissoluzione dell'io, della cancellazione della volontà personale e della decapitazione dell'ego spirituale. Non è un caso che Caravaggio metta il suo nome di battesimo appena sotto la testa decollata di Giovanni a significare l'effettiva morte iniziatica di Michelangelo.

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