La felicità non può attuarsi mai. Anche se le circostanze vengono superate, la natura trasporta la lotta dall'esterno all'interno e, a poco a poco, muta il nostro umore abbastanza perché desideri una cosa diversa da ciò che gli viene dato di possedere. E se la vicenda è stata così rapida che il nostro umore non ha avuto tempo di mutare, non per questo la natura dispera di vincerci, in maniera più tardiva, è vero, più sottile, ma altrettanto efficace. Allora, all'ultimo istante il possesso della felicità ci vien tolto, o piuttosto, a questo stesso possesso la natura, per un'astuzia diabolica, dà incarico di distruggere la felicità. Avendo fallito in tutto quanto rientra nel campo dei fatti della vita, la natura crea un'estrema impossibilità, l'impossibilità psicologica della felicità. Il fenomeno della felicità non s'avverte o dà luogo alle reazioni più amare.
(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)
La mente nemica
Se proviamo a sostituire alla parola "natura" utilizzata da Proust, la parola "mente", scopriremo perchè la mente venga considerata nel tantrismo il nostro peggior nemico, e nello stesso tempo, il nostro miglior alleato. Per quanto ci possimo identificare con le sensazioni, le emozioni e i sentimenti corporei, al punto di sentirci "Anima" all'interno dell'involucro della pelle, siamo sempre costretti a fare i conti con la mente e cioè con quel sistema automatico di sopravvivenza e di adattamento al mondo esterno in grado di preordinare gli istinti, le pulsioni e la libido in vista dell'azione.
Le funzioni della mente sono in genere automatiche al punto che possiamo distinguere una mente subconscia che ci fa compiere le azioni più imprevedibili, una mente inconscia che innesca reazioni e gesti improvvisisi e una mente iperconscia rappresentata dal sistema delle credenze, della cultura e dei modelli spirituali di riferimento che ci fa pensare e dire cose che non "appartengono" al nostro vissuto. In tutti e tre i casi la mente è un ostacolo alla crescita interiore, allo sviluppo della coscienza e non è un caso che tutte i sistemi spirituali, orientali e occidentali, siano focalizzati a incrementare la consapevolezza interiore, da cui può aver origine un vero e autentico "senso di sè in rapporto alla Realtà.
Anche la percezione della felicità è fortemente condizionata dalla mente/natura che si oppone strenuamente ai desideri, alle intenzioni e alla volontà dell'anima, soprattutto se questa si focalizza sulle facoltà mentali della libido egocentrica di conquistare benessere, bellezza e serenità a scapito di qualcun altro. La mente subconscia genera il velo delle illusioni, la mente inconscia semina zizzania, invidia e gelosia ovunque, mentre la mente iperconscia ci costringe a sottostare alle leggi religiose, sociali o semplicemente lavorative con la speranza di conquistare alla fine un paradiso celete, o un suo surrogato, come la pensione. La mente ci è nemica, la peggiore. Nessuno fa caso al potere dell'ipnosi di comandare la mente subcoscia. Eppure è una realtà maledettamente concreta e non ci accorgiamo che siamo spesso in uno stato di ipnosi e ci comportiamo come le galline o i polli all'interno di un recinto ben sorvegliato.
La mente iperconscia, quella che dovrebbe guidarci verso la salute, felicità e la salvezza, ci fa credere che Dio sia molto lontano e che la felicità vada cercata al di fuori. Tuttavia la mente è anche lo strumento per realizzare la vera conoscenza, e i saggi e i filosofi giunsero alla conclusione che la mente è la sorgente sia della schiavitù che della liberazione, sia della tristezza che della gioia, la nostra peggiore nemica come la nostra più grande amica. Questa è la ragione per cui la mente è la sola cosa a questo mondo che vada la pena di conoscere, amare e frequentare. La mente infatti riserva molte sorprese. L'ipnosi insegna che è sensibile alle parole, alle immagini e ai contenuti di coscienza presenti nelle sacre scritture o nelle parole degli illuminati, cioè di coloro che sono diventati amici della mente e sperimentano, in ogni attimo del tempo presente, la beatitudine del silenzio interiore.
Il massimo "modello" di lluminazione della mente tuttora vivente è Gurumayi. Il suo nome spirituale significa "cesellata" e quindi illuminata (mayi) dal guru www.siddhayoga.org. L'illuminazione della Mente avviene agendo sulla mente subconscia attraverso parole d'amore; sulla mente inconscia attraverso immagini di bellezza e sulla mente iperconscia meditando sui discorsi e le opere intrise di coscienza spirituale. Esiste anche un metodo contrapposto per educare la mente per cui la terapia d'urto (utilizzata da Kubrik in "Arancia meccanica") consiste nel costringere la pupilla dell'occhio ad assorbire lo spettacolo della violenza fino a generare i sentimenti dell'angoscia e della ripulsa fisica, ma è un metodo che funziona solo al cinema.
La mente alchemica
L'irrequietezza della mente, la sua naturale propensione a fare di noi ciò che vuole, di agire sui centri nervosi, sul cervelletto e infine sui due emisferi superiori a proprio piacimento, ha condotto la cultura occidentale a ipotizzare che l'uomo in realtà sia una specie di burattino con i fili. Anche la favola di Collodi si colloca all'interno di questa riflessione e non è un caso che la vicenda del burattino ingoiato dalla balena, assomigli in modo straordinario ai tre giorni trascorsi da Giona nel ventre molle della balena/cervelletto, metafora di un particolare periodo di introversione che si attua attraverso la meditazione.
Quando noi pratichiamo la meditazione, la mente va sempre più profondamente all'interno e diventa sempre più quieta. Quando è perfettamente ferma allora è possibile iniziare a gustare il nettare del Sè, cioè la salute, la gioia e la felicità di vivere liberi da ogni forma di condizionamento, attaccamento e identificazione con la personalità o il mondo materiale. Liberi dalle forme corcitive della mente possiamo iniziare a giocare e godere della vita come un Bambino vero (vedi Pinocchio e il Bambino che gioca di Bosch)
Tuttavia la meditazione non è adatta al mondo occidentale. La maggior parte di noi è incapace di rimanere immobile a contemplare i pensieri. Invece sono molti gli occidentali a praticare inconsapevolemnte l'educazione della mente attraverso un programma non diverso da quello praticato dai grandi artisti del Rinascimento. Questo programma non è una pratica rigida, non è una disciplina, non è quello che insegna lo yoga e nemmeno l'Alchimia. Avviene, e basta.
La mente amica
E' un percorso di autoistruzione alla consapevolezza che l'anima compie per giungere a illuminare la mente e realizzare la perfezione della coscienza. All'inizio l'anima parla alla mente e le sussura parole di incoraggiamento per superare le ansie, le paure, le angoscie. Poi prosegue chiedendo alla mente di non reagire agli stimoli verbali o visivi con la violenza, l'aggressività e infine la convince a mantenersi quieta e calma fino all'immobilità praticando la compassione, il perdono e la non violenza. E' questa ciò che gli alchimisti dell' Arte rinascimentale chiamarono "Piccola Opera" di trasmutazione dei fattori mentali subconsci (tamas, rajas e sattva/ i tre discepoli ) in consapevolezza di sè (il Bambino Gesùin braccio alla Madre/mente illuminata)
Completata la "Piccola Opera" può avere inizio la "Grande Opera" immaginata da Botticelli, Leonardo fino a Caravaggio e Velazquez. In questa seconda fase l'anima agisce sulla mente tramite la consapevolezza della percezione, la comprensione delle intuizioni e la contemplazione dei simboli utilizzati dalla mente durante il processo di trasformazione della mente (la Vergine) in sostanza spirituale (La Madonna del Magnificat). Non è difficile praticare l'Arte di illuminare la mente tramite l'Arte della Percezione.
Tiziano nè dà un esempio eloquente dipingendo "Amor sacro e Amor profano".
A destra del dipinto colloca Venere Luciferina, la stella del mattino, emblema della "Percezione in azione", metafora dell'anima che va alla ricerca delle parole, della immagini e dei testi sacri con cui accendere nel cuore l'Amor sacro per la vita. A sinistra Tiziano colloca Venere Proserpina, la stella della sera, simbolo dell'anima che realizza la salute, la felicità e il benessere materiale sulla terra sviluppando le qualità dell "'Azione della Percezione". C'è un filo che collega le due anime. Entrambe possono agire per realizzare i desideri materiali e spirituali perchè la mente è diventata quella di un bambino (il piccolo putto) intento a giocare e affondare le mani all'interno di una vasca tombale, simbolo di silenzio eterno, ma anche di immaginazione creativa e fantasia.
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